domenica 20 gennaio 2013

LE PAROLE DELLA DIFFERENZA



Sono Ildegarda di Bingen, ero predicatrice quando era proibito alle donne predicare, musicista di nome quando la maggior parte era anonima, teologa, artista, scienziata, consigliera politica. E sono stata una monaca di clausura. Per metà della mia vita, il mio unico contatto con il mondo è stato una finestra.
Sono Elena Cornaro Piscopia, sono padovana, sono la prima donna laureata al mondo.
Sono un’anonima emigrante italiana, sono operaia in una industria tessile di New York, oggi è l’otto marzo 1908, io e le mie compagne facciamo sciopero. Magari non è proprio l’8 marzo, io comunque sono morta così.
Sono Leonilde Iotti, detta Nilde, sono stata partigiana, ho fatto parte della Costituente, sono stata presidente dell'UDI e la prima donna Presidente della Camera dei deputati.
Sono Maria Montessori, il resto lo sapete.
Sono Rosa Parks, sono solo una sarta. Semplicemente, non ho ceduto il posto ad un bianco sull'autobus.
Sono Lois Jenson, sono stata la prima a denunciare, nel 1984, abusi sessuali sul luogo di lavoro; io e le mie colleghe abbiamo vinto la causa.
Sono Khady Koita, sono senegalese, sono presidente della rete europea contro le Mutilazioni genitali femminili. “La parola orgasmo non esiste nella mia lingua. Il piacere di una donna non è solo un tabù, è ignorato. La prima volta che qualcuna ne ha parlato in mia presenza, sono corsa in biblioteca a cercare sui libri”.
Sono Anna Politkovskaja, ho combattuto sino alla morte per denunciare le violazioni dei diritti umani in Cecenia e i soprusi di Putin, l’amico del vostro premier.
Sono Ilaria Alpi, anch’io attendo giustizia dal nostro premier.
Sono Shirin Ebadi, sono un giudice, sono la prima donna iraniana e musulmana ad aver ricevuto il Nobel, nel 2003, per la Pace.
Sono Emanuela Loi, la prima agente donna in una scorta, ho 25 anni e l'ho scelto io di far parte della scorta di Paolo Borsellino.
Sono Ilda Boccassini, ho fatto arrestare gli esecutori materiali delle stragi di Capaci e via d’Amelio. Il mio lavoro continua.
Sono Felicia Bartolotta Impastato, madre di Peppino, ma io sono morta a 88 anni. Mio marito mi portava con la forza da Tano Badalamenti. “Vestiti" mi diceva.  Ma io mi rifiutavo. Ogni tanto una donna deve farsi sentire.
Sono Indira Gandhi. Non ho l'ambizione di vivere a lungo, ma sono fiera di mettere la mia vita al servizio della nazione. Se dovessi morire oggi, ogni goccia del mio sangue fortificherebbe l'India.
Sono Azucena Villaflor, o una delle altre madres e avuelitas de Plaza de Mayo.
Sono Millicent Gaika, sono stata legata, strangolata, torturata e stuprata più volte in Sudafrica, perchè sono lesbica.
Sono Rita Pisano, nel 1964 sindaco di Pedace, in Calabria, Picasso da giovane mi fece un ritratto. In segno di stima.
Sono Franca Viola, sono siciliana, e dico grazie a mio padre per essere stato sempre dalla mia parte.
Sono Aung San Suu Kyi. Sono Waris Dirie il "Fiore del deserto". Sono Rita Levi Montalcini, Nobel, senatrice, di fede ebraica. Per non dimenticare.
Sono Wiesława Szymborska, sotto l'occupazione tedesca ho seguito corsi clandestini per prendere il diploma, ho vinto il Nobel per la letteratura nel 1996.
Sono Sibilla Aleramo. Io non domando fama, domando ascolto.
Sono Anna Magnani. Non toglietemi neppure una ruga. Le ho pagate tutte care.
Sono Frida Kahlo. Pensavano che anche io fossi una surrealista, ma non lo sono mai stata. Ho sempre dipinto la mia realtà, non i miei sogni.
Sono Alda Merini.
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Sono Alba De Céspedes, per non dimenticare.
Sono la giovane Anna Frank e sono Miep Gies, che ha salvato i diari di Anna, per non dimenticare.
Infine, sono Margaret Mead, antropologa: non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata.
Ero e sono una partigiana. E sicuramente lo sarò.
Mariateresa (letto in Piazza dei Signori, Padova il 13 febbraio 2011)

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