lunedì 18 febbraio 2013

Dieci diritti per diventare più civili

E' capitato in questa campagna elettorale che qualcuno, leggendo la scritta "diritti" si sia avvicinato ai nostri banchetti o semplicemente da mezza distanza abbia detto, magari con fare sprezzante o curioso "Ma quali diritti?".
Tutti quelli che ci sono, perché indietro non si torna, non nel paese che fu dei licenziamenti senza giusta causa, del delitto d’onore, delle mammane, dei manicomi.
Ma non solo tutelare quelli. Vogliamo governare per scrivere diritti che ci rendano un Paese davvero civile, che scalfiscano la crosta di arretratezza, egoismo, esclusione e falso perbenismo alimentata dalle ideologie dominanti degli ultimi due decenni. Eccoli, in pillole.
Libertà di cura e fine vita: una nuova legge che le regolamenti.
Fecondazione assistita: superare l'ingiusta legge 40.
Diritto di famiglia: riformarlo per arrivare al divorzio breve, con nuove regole per la genitorialità e la tutela dei soggetti deboli.
Famiglie di fatto: pieno riconoscimento in materia di successioni, diritto al lavoro, disciplina fiscale e previdenziale.
Matrimonio civile esteso alle coppie omosessuali e diritto all'omogenitorialità. italiana ai bambini nati in Italia, tempi inferiori per il riconoscimento ai migranti che la richiedono, una nuova legge sul diritto di asilo più consona all'articolo 10 della Costituzione. 
Omofobia e transfobia: estendere a questi reati la Legge Mancino.
Abolire la Bossi-Fini, i Cie e i vergognosi accordi sui respingimenti con la Libia che hanno mandato al massacro un numero imprecisabile di profughi.
Diritto di voto alle elezioni amministrative ai migranti residenti.
Diritti per i detenuti con una pena che tenda alla rieducazione e al reinserimento. Abolire le leggi che riempiono le carceri non di rei ma di soggetti deboli come la Bossi-Fini e la Fini-Giovanardi contro i tossicodipendenti. Incentivare le misure alternative al carcere.

Per cominciare, ci possono bastare.



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